Lo sviluppo del biometano in Italia alla luce del nuovo Decreto Ministeriale 15/09/22

Quali sono le potenzialità del nuovo decreto?

Il Decreto Biometano 2022 (introdotto con il decreto n. 240 del 15 settembre 2022 dal Ministero della Transizione Ecologica) ha lo scopo di promuovere lo sviluppo di un settore strategico per la transizione energetica dell’Italia, favorendo la produzione di energia rinnovabile e la riduzione delle emissioni di gas serra mediante la digestione anaerobica di matrici organiche.

Le potenzialità offerte da questo decreto sono numerose e vanno nella direzione di una maggiore sostenibilità ambientale ed economica del Paese. L’Italia si inserisce così all’interno degli obiettivi più ampi del Green Deal europeo, e in particolare dell’iniziativa RePowerEU, che mira a promuovere la decarbonizzazione del settore energetico. In questo contesto, il DM2022 prevede il raggiungimento di obiettivi ambiziosi in termini di produzione di biometano ovvero 8,5 miliardi di metri cubi entro il 2030, con un contributo previsto rispetto all’attuale fabbisogno energetico del 12%.

Quanto vale l’incentivo?

L’incentivo previsto dal DM2022 rappresenta un importante sostegno economico all’attività di produzione del biometano: mediante lo stanziamento di fondi per complessivi 1,73 mld di Euro il Decreto prevede l’introduzione di un nuovo meccanismo di incentivazione basato su due contributi strettamente interconnessi:

  • un contributo in conto capitale del 40% sulle spese sostenute erogato mediante i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) con limiti di spesa differenti a seconda della tipologia di investimenti;
  • una tariffa incentivante di riferimento applicata alla produzione netta di biometano per una durata di 15 anni ed erogata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) a partire dalla data di entrata in esercizio dell’impianto.

Il decreto prevede la possibilità di beneficiare di una “tariffa onnicomprensiva” per impianti fino a 250 smc che immettono biometano nelle reti con obbligo di connessione terzi, mentre, oltre tale soglia, è prevista solo la modalità “tariffa premio”. La “tariffa omnicomprensiva” è unica sia nel caso il biometano venga destinato al settore dei trasporti sia se venga destinato ad altri usi diversi dai trasporti, ma è differenziata tra gli impianti alimentati da matrici agricole ovvero da rifiuti.

I sussidi vengono assegnati in base a contingenti di potenza annui, mediante l’aggiudicazione di aste pubblicheal ribasso. Sono previste 5 procedure competitive a partire dal 30/01/2023 con periodo di apertura di ciascuna di 60 giorni, per un contingente complessivo di capacità produttiva di biometano pari a 254.000 smc/h.

Quali sono gli step per accedere?

1 Possedere un titolo di autorizzativo per la realizzazione dell’intervento e per l’esercizio dell’impianto. L’incentivo può essere ottenuto sia per impianti di produzione di biometano di nuova realizzazione (alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici), sia per impianti destinati alla produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.

2 Garantire la sostenibilità ambientale della biomassa utilizzata per la produzione di biometano. Secondo il Decreto Biometano 2022 gli impianti, al fine di ottenere gli incentivi, dovranno:

  • produrre carburante destinato ai trasporti a partire dalle sole materie prime selezionate per i biofuel avanzati, con una riduzione del 65% delle emissioni di gas a effetto serra (GHG);
  • produrre carburante destinato ad altri usi e con una riduzione una riduzione di almeno l’80% delle emissioni di gas a effetto serra (GHG).

3 Presentare una domanda di partecipazione alle aste del GSE e versare la cauzione richiesta. La domanda deve essere corredata da una serie di documenti, tra cui il certificato di conformità dell’impianto e la documentazione relativa alla sostenibilità ambientale della biomassa utilizzata.

4 Partecipare alle aste del GSE e presentare il maggior ribasso percentuale sulla tariffa di riferimento (≥ 1%). Il GSE assegnerà gli incentivi sulla base di criteri di priorità, tra cui il maggiori ribasso sulla tariffa di riferimento, la maggior riduzione delle emissioni di GHG e la tempistica di presentazione della domanda.

5 Una volta assegnati gli incentivi, il soggetto beneficiario dovrà produrre energia dal proprio impianto entrando in esercizio entro 27 mesi complessivi e comunque non oltre il 30/06/2026.

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